martedì 11 settembre 2007

La storia della Spiga

Ma perché mai bisognerebbe occuparsi della storia del grano nelle società umane, ovvero della storia dell’uomo attraverso le vicende del grano? La risposta, a dire il vero, può essere lapidaria: perché senza il grano non saremmo qui a porci questa domanda. Benché saremmo sopravvissuti lo stesso anche senza, si può essere certi che in tal caso, probabilmente, il mondo somiglierebbe ancora a quello del Mesolitico, o di un’eterna ed embrionale alba della civiltà.

Nella Fertile Mezzaluna, in un’area che comprende la pianura mesopotamica, parte della Siria e della Palestina, le società umane compiono un salto dalla raccolta delle piante selvatiche al loro domesticamento; e questo avviene in un preciso momento storico (all’incirca il 15'000 a. C.), determinato dalle forme politiche che quelle stesse società hanno, dalle loro conoscenze tecniche e dallo sviluppo del linguaggio rispetto ai periodi interglaciali precedenti. Benché all’inizio coltivare fosse più duro che raccogliere o cacciare, le madri, non dovendo più spostarsi, conseguirono al contempo sia una diminuzione della mortalità infantile, sia un più diretto controllo sulle fonti alimentari; probabilmente i cambiamenti iniziali ricaddero anche sull’allevamento, di cui sembra che si siano sfruttati ora anche il latte e la lana. Comincia così la “rivoluzione neolitica”, ovvero la nascita dell’agricoltura. Ma per quanto essa sia importante in sé, tutto quello che è seguito è passato essenzialmente attraverso la coltivazione dei cereali, e in particolar modo del grano; pertanto ripercorrere la sua storia significa ripercorrere la storia dell’umanità stessa, e capire perché ancora oggi esso sia tanto importante, e valga la pena di difenderlo dai numerosi pericoli che minacciano questo patrimonio inestimabile dell’umanità.

Insieme all’epocale scelta di vivere stanzialmente anziché nomadicamente, l’altra conquista è stata la lenta opera di selezione operata dall’uomo sulle varietà coltivate, al fine di ottenere piante più resistenti (le spighe non debbono staccarsi facilmente dallo stelo) e dai semi nudi, cioè non coperti dalle glumette, le sottili pellicole che avvolgono ciascuna cariosside (o chicco); esse, infatti, sono indigeribili e risultano difficili da separare, per cui all’inizio, nelle prime varietà sfruttate, il grano doveva essere arrostito sul fuoco, poi cotto fino a formare una pappetta, oppure doveva essere macinato, mescolato con l’acqua e quindi cotto in un forno. Così, da una necessità nasce forse il pane.

I cereali, a differenza della gran parte delle altre piante alimentari, erano anche facilmente immagazzinabili per lunghi periodi, ovviamente a condizione di essere tenuti all’asciutto e al riparo da insetti e roditori. Questo ha permesso di farli diventare un mezzo si scambio, facendo in particolar modo del grano una delle prime forme di denaro della storia dell’umanità. Secondo Dénise Schmandt-Besserat [1] (Univ. di Austin, Texas), la scrittura sumerica –che è la più antica finora attestata- non sarebbe nata nel IV mill. a. C. come scrittura cuneiforme, ma sarebbe stata preceduta per almeno 5'000 anni da un sistema di computo costituito da piccoli contrassegni di argilla che simboleggiavano i beni secondo unità di misura standard, e che verso il 3'500 a. C. sarebbero stati inseriti in bullae di creta, sorta di sfere cave riempite degli stessi contrassegni, ma con simboli ripetuti anche fuori come forma di garanzia, ad accompagnamento dei beni stessi. Il grano e le altre derrate, se conservate, risultano ingombranti, le macine sono pesanti, e tutto ciò spinge le comunità a divenire stanziali. Inoltre, il passaggio dalla raccolta alla produzione implica l’emergere del concetto di proprietà, e quindi anche l’esposizione al furto e alla rapina; questo spinge gli abitanti a costruire i primi villaggi permanenti [2] e a fortificarli con alte mura, opere immani per l’epoca [3] che a loro volta presuppongono notevole volontà politica e capacità organizzativa.

Il graduale sviluppo di questo sistema portò nel IV mill. a. C. alla nascita delle città, o, si potrebbe dire, al sorgere stesso delle entità statali; dell’urbanizzazione furono certamente presupposti materiali la tesaurizzazione degli alimenti presso i templi sumerici e lo sviluppo del commercio delle eccedenze, nonché la formazione di lavoratori specialisti; con gli specialisti si separa la produzione dalla trasformazione, nascono le gerarchie lavorative, le prospettive di carriera. A loro volta, la moltiplicazione delle attività stimola fortemente la produzione di manufatti in ceramica (con l’invenzione di tegami e padelle, cioè di un nuovo modo di cucinare, di nuovi sapori) e di utensili in metallo. Tutti fattori che hanno prodotto la concentrazione delle ricchezze nelle mani di poche persone determinando un notevole mutamento nelle forme politiche. Ma poiché aumenta il commercio, vi è anche la necessità di trasportare i prodotti a sempre maggior distanza; per questo, nelle tavolette cuneiformi di Uruk, già in quel periodo compaiono disegni di carri con le ruote (più o meno contemporaneamente all’invenzione dell’aratro). Lo sviluppo tecnologico riceve per la prima volta una spinta da quello del mercato, e, per inciso, i Sumeri trasformano per la prima volta al mondo il territorio naturale con la costruzione di canali di irrigazione ed irregimentazione delle acque del Tigri e dell’Eufrate. Questo è il motivo per cui ci occuperemo spesso di archeologia del paesaggio.

Fine della prima puntata

Francesco "Chicco" Panzetti

Note

[1] Pagina personale: storia della scrittura sumerica (Wikipedia)

[2] P. es. Gerico, sorta intorno al 9'000 a. C. intorno ad una ricca sorgente

[3] A Gerico, per una popolazione di circa 1'500 persone, furono mobilitate oltre 10'000 tonnellate di pietre per l’edificazione del muro di cinta.


Per questo articolo abbiamo usato:

Mario Liverani, Antico Oriente. Storia società economia; ed. Laterza, Roma 1988

Michael Roaf (a cura di), Atlante della Mesopotamia e dell’antico Vicino Oriente; Ist. Geografico De Agostini, Novara 1992


Sopra, un'immagine tratta da www.scattando.it - Copyright degli aventi diritto

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